La città di Orbetello sorge nel mezzo dell’omonima laguna ed è unita al Monte Argentario da una strada costruita su un terrapieno artificiale (la diga), che ha diviso la laguna in due specchi d’acqua (“Laguna di Levante” e “Laguna di Ponente”). Fino al 1944 sulla diga correva anche una ferrovia che la collegava a Porto Santo Stefano.
Il territorio comunale è estremamente variegato; la zona umida lagunare è delimitata verso il mare da due tomboli, il Tombolo della Feniglia e il Tombolo della Giannella, caratterizzati da lunghe spiagge sabbiose, pinete e macchia mediterranea. La costa in prossimità dei rilievi di Talamone e di Ansedonia diventa rocciosa e di difficile accesso.
L’entroterra è caratterizzato da modesti rilievi, dove la vegetazione cresce spontanea, formando intricate macchie, e da zone pianeggianti, una volta malariche e oggi intensamente coltivate.
Il territorio di Orbetello è stato frequentato sin dal periodo etrusco, quando doveva assolvere ad una funzione di scalo marittimo lungo le rotte che collegavano le città etrusche settentrionali con quelle più meridionali, come Vulci e Tarquinia, ed assunse particolare importanza anche durante la dominazione di Roma, che vi fondò la colonia di Cosa, nei pressi di Ansedonia.
Luoghi d’interesse:
•Mulino spagnolo, unico superstite dei nove mulini senesi, costruiti nella laguna nel corso del XV secolo. In passato sfruttava la forza dell’acqua per la macinazione del grano che veniva portato ai mulini attraverso i “barchini”, tipiche imbarcazioni utilizzate ad Orbetello nella laguna. Il mulino, ristrutturato e consolidato dagli spagnoli – da qui il nome – si presenta a forma circolare con copertura conica ed elica a vento posteriore.
•Mura di Orbetello: di origini etrusche (probabilmente databili V secolo a.C.), furono ampliate e restaurate prima in epoca medievale e poi alla fine del XVI secolo. Gli spagnoli le rafforzarono costruendo sul lato di terra l’imponente linea bastionata di cui sono ancora visibili le due porte cittadine, l’imponente fortezza ed in parte due rivellini.
•Oasi della laguna di Orbetello, creata e gestita dal WWF come “zona umida di interesse internazionale”, rappresenta una delle più importanti aree italiane di svernamento per molte specie di uccelli. La laguna di Orbetello è un tratto di mare compreso fra due cordoni litoranei che congiungono il promontorio dell’Argentario alla terraferma. Ha una superficie di 26,22 km².
•Forte delle Saline, situato nella frazione di Albinia, si tratta di una struttura fortificata fatta costruire dai senesi nel XV secolo (il progetto è del 1469), modificata e potenziata dagli spagnoli nel 1630. Il forte serviva a controllare le adiacenti saline, importante risorsa del territorio, ma anche lo scalo fluviale dell’Albegna ed il passaggio sul tombolo della Giannella. Attualmente è di proprietà pubblica ed è utilizzato come archivio della Soprintendenza.
Ad Ansedonia è possibile trovare:
•Tagliata Etrusca, notevole opera di ingegneria risalente al periodo etrusco-romano. Si tratta di un canale tagliato nella roccia lungo la costa a sud-est del promontorio, ideato per evitare l’insabbiamento dell’antico porto creando un sistema di contro-correnti provenienti dal mare e dal canale emissario del non lontano Lago di Burano.
•Spacco della Regina, grande spaccatura del promontorio soprastante che si sviluppa lungo alcuni cunicoli scavati artificialmente.