Grosseto è capoluogo della provincia omonima in Toscana. Per superficie territoriale, risulta il più vasto comune della regione.
Dal punto di vista urbanistico, la città è uno dei pochi capoluoghi il cui centro storico è rimasto completamente circondato da una cerchia muraria, nell’insieme integra, che ha mantenuto pressoché immutato il proprio aspetto nel corso dei secoli.
La città è posta a circa 12 km dal mare (dove si affacciano le frazioni comunali di Marina di Grosseto e Principina a Mare), al centro di una pianura alluvionale denominata Maremma grossetana, nel punto di confluenza della valle dell’Ombrone. In passato, gran parte dell’area pianeggiante era occupata dal lago Prile che si estendeva quasi fino alla parte occidentale della città.Oggi è quasi del tutto scomparso a seguito delle opere di canalizzazione rientranti nelle bonifiche settecentesche.
Nella parte nord-orientale del territorio comunale, presso la moderna frazione di Roselle che è sorta nei pressi dell’antica città etrusco-romana, si trova una sorgente termale di acqua sulfurea, della stessa natura e origine che contraddistingue le più rinomate terme di Saturnia e le altre terme sparse tra il monte Amiata, l’area del Tufo e le colline dell’Albegna e del Fiora.
Nella parte orientale e meridionale del territorio comunale scorre il fiume Ombrone.
La parte occidentale del territorio comunale è compresa nella riserva naturale Diaccia Botrona, area palustre che si estende dove sorgeva l’antico lago Prile, mentre l’area sud-occidentale rientra nel parco naturale della Maremma, dove si estende l’area palustre della Trappola e si elevano le prime propaggini dei monti dell’Uccellina a sud della foce dell’Ombrone.
Nel territorio comunale sono incluse anche le Formiche di Grosseto, nel cuore del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano; gli isolotti e l’intero tratto di mare che bagna il litorale grossetano rientrano anche nell’area marina protetta europea del Santuario per i mammiferi marini.
Il centro storico è completamente racchiuso entro una cinta muraria fortificata che, a livello urbanistico, lo isola quasi completamente rispetto al resto della città, fatta eccezione per l’area di Porta Nuova dove nel corso del XIX secolo fu demolita la porta cittadina, riempito il terrapieno del fossato e abbattuto un piccolo tratto di cortina muraria.
L’attuale centro storico è il risultato della ricostruzione cinquecentesca delle mura, durante la quale assunsero un perimetro maggiore che allargò la superficie del centro storico cittadino rispetto al tessuto urbano medievale; tuttavia, la realizzazione delle mura medicee comportò l’abbattimento di molti edifici di epoca medievale, tra cui anche alcuni complessi religiosi, che sorgevano al di fuori del preesistente centro cittadino lungo il perimetro dove poi è sorta l’attuale cinta muraria bastionata di forma esagonale. Durante il XIX secolo si sono sviluppati nuclei abitativi in senso centrifugo, dei quali sono ravvisabili i palazzi in stile liberty lungo la via che conduce alla stazione ferroviaria; nei primi decenni del XX secolo furono costruite chiese monumentali a delimitare la nuova estensione dell’area urbana, alcune in stile neomedievale (chiesa di San Giuseppe e chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo), altre in stile moderno-funzionalista (basilica del Sacro Cuore).
Quattro sono i grandi quartieri urbani di Grosseto, il quartiere Centro, la parte più antica, e i quartieri di Gorarella, Barbanella e Sugherella. Nonostante l’espansione, il contesto urbano è inquadrabile all’interno di una più vasta area rurale che include le varie frazioni, le quali hanno mantenuto caratteri territoriali ed urbanistici ben distinti tra loro e rispetto al centro cittadino.
Grosseto è considerata una città molto verde per la presenza di aree attrezzate e parchi in ogni luogo della città. I grandi parchi urbani a Grosseto sono due:
Il parco di viale Giotto ospita oltre a 650 piante e arbusti, anche il Massimo Falsetti Cricket Field, uno skatepark, il velodromo “Guido Montanelli”, una palestra per arrampicata e un laghetto abitato da germani reali.
Il parco urbano del fiume Ombrone “Silvano Signori”, conosciuto anche come parco Ombrone o parco di via Leoncavallo, è vasto 10 ettari e ospita 750 piante e arbusti, oltre che una pista di pattinaggio, una piazza, percorsi ciclabili di 2 km e due laghetti naturali.
Le aree attrezzate per i bambini sono invece trentasette, sparse in tutti i quartieri della città e nelle frazioni. Fra queste spicca il parco giochi “Renato Pollini”.
Monumenti e luoghi d’interesse
•Cattedrale di San Lorenzo, o duomo di Grosseto, è situata nella principale piazza della città ed è stata edificata tra il 1294 e il 1302 su progetto dell’architetto Sozzo di Rustichino, nel luogo dove precedentemente sorgeva l’alto-medievale pieve di Santa Maria. Lavori di completamento furono poi effettuati tra il 1330 e il 1340, ed infine la struttura fu rifatta nel XVI secolo ad opera di Anton Maria Lari. Ulteriori ristrutturazioni tra il 1840 e il 1865 hanno successivamente modificato l’aspetto rinascimentale e barocco dell’edificio, nel tentativo di riportarlo alle primitive forme medievali. Nel 2013 viene realizzata sul fianco destro della chiesa una pedana in marmo per l’accesso ai disabili. La facciata si presenta sulla scorta del gusto di matrice romanica per la bicromia bianco-rossa (marmo rosso di Caldana) e per le forme goticheggianti; su di essa sono poste le statue dei quattro evangelisti, risalenti al XIV secolo, un bel rosone centrale con la raffigurazione del Redentore, due chioschetti cinquecenteschi laterali, un ballatoio con colonnine originarie, un timpano con immagini religiose (1897) dell’artista Leopoldo Maccari. All’interno sono conservate alcune opere, tra cui: un’acquasantiera del 1506; un fonte battesimale di Antonio Ghini; le due vetrate realizzate su disegno di Benvenuto di Giovanni raffiguranti la prima Isaia e Michea, l’Annunciazione, i santi Pietro apostolo e Gerolamo, le sante Caterina d’Alessandria e Maria Maddalena, la seconda la Fede e la Speranza, i santi Michele arcangelo, Giovanni Battista, Bartolomeo apostolo, Ludovico, Lorenzo e Sebastiano; un Crocifisso ligneo policromo della seconda metà del XV secolo; due angeli reggi-candelabro di Domenico Arrighetti; infine, la venerata Madonna delle Grazie, nella cappella sinistra del transetto, parte centrale di una tavola di Matteo di Giovanni, databile al 1470. Molte delle opere d’arte originariamente situate nel duomo sono conservate nel museo d’arte sacra della diocesi di Grosseto.
Il campanile fu innalzato sul fianco sinistro settentrionale solo nel 1402, mentre la scala interna venne realizzata nel 1611. Nel 1911 venne rimaneggiato, trasformando le finestre ad arco in bifore e trifore, e rialzato. Vi sono murati frammenti scultorei della originale decorazione gotica della chiesa.
Nella cattedrale si trova l‘organo a canne Mascioni opus 775, costruito nel 1959, nel corso di un importante intervento di restauro operato dalla ditta costruttrice nel 2004, i registri sono stati redistribuiti su tre manuali.
•Chiesa di San Pietro, situata lungo Corso Carducci, è la più antica chiesa di Grosseto. Originariamente posizionata lungo il tragitto dell’antica via Aurelia – che attraversava proprio il centro cittadino – è ricordata nella bolla di Clemente III del 1188. Di semplici e spoglie linee architettoniche, pare risalire originariamente all’VIII secolo, anche se ha subito sostanziosi ampliamenti tra il IX e il XII secolo e l’aspetto nel ventunesimo secolo è dovuto in parte ad alcuni restauri seicenteschi e settecenteschi, mentre il campanile è stato innalzato nel 1625. Sulla facciata, di fianco alle lesene che delimitano il portale, sono presenti quattro bassorilievi (due per ogni lato), databili tra il periodo bizantino e l’epoca alto-medievale: un bassorilievo raffigura elementi vegetali, su un altro è scolpita una figura umana, mentre gli altri due si caratterizzano per una serie di animali.
La chiesa di San Pietro si caratterizza per l’abside in stile romanico dalla caratteristica forma semicircolare; le pareti esterne si presentano in pietra, ove sono ben visibili alcuni blocchi in travertino che spezzano a tratti il rivestimento primario. Il campanile seicentesco in laterizio si innalza a destra dell’area absidale, poggiando su un basamento in pietra di probabile epoca medievale; alla sommità della torre campanaria si eleva una piccola cupola.
L’interno della chiesa si presenta a navata unica, con gli originari elementi stilistici romanici oramai perduti, a seguito di vari interventi di ristrutturazione che si sono susseguiti nel corso dei secoli.
•Chiesa di San Francesco, situata nell’omonima piazza del centro storico, è stata consacrata nel 1289 quando ne presero possesso i francescani, a seguito della riedificazione dell’edificio sul luogo di una più antica chiesa dedicata a san Fortunato e appartenente ai benedettini, i quali l’abbandonarono nel 1230. Lavori di ristrutturazioni successive hanno in parte modificato l’aspetto originario e agli inizi del XX secolo fu ricostruito il campanile, rialzato di un piano, danneggiato da un fulmine nel 1917.
Sulla facciata è posto un piccolo rosone e sopra al portale una lunetta con l’affresco di Giuseppe Casucci raffigurante i santi Francesco d’Assisi e Lorenzo.
All’interno, tra le varie opere, spicca soprattutto il Crocifisso ligneo duecentesco con dubbia attribuzione, oscillante tra Duccio di Buoninsegna, il Maestro di Badia ad Isola e Guido di Graziano. Addossato al lato sinistro della chiesa si trova il convento con il chiostro, caratterizzato dalla presenza del cinquecentesco pozzo della Bufala.
La cappella di destra, dedicata a Sant’Antonio, venne aggiunta nel corso del Seicento e decorata con pregevoli affreschi dai pittori Antonio e Francesco Nasini.
•Piazza Dante, principale piazza cittadina, nota anche come Piazza delle Catene, è stata realizzata in forma trapezoidale tra il XIII e il XIV secolo. Da sempre il cuore della vita civile e religiosa della città, al centro vi è collocato il monumento a Canapone; vi si affacciano il duomo, il Palazzo Comunale, Palazzo Aldobrandeschi (sede della provincia). Il lato meridionale e quello occidentale sono caratterizzati da una serie di edifici che si articolano sopra un comune loggiato-porticato, che si sviluppa ad L senza soluzioni di continuità. All’angolo destro della facciata del duomo spicca la presenza della colonna dei bandi.
•Palazzo Aldobrandeschi, noto anche come Palazzo della Provincia, si trova in piazza Dante ed è stato costruito a partire dal 5 aprile 1900, dopo la demolizione del precedente Palazzo Pretorio, avvenuta nell’autunno dell’anno precedente. Il progetto è stato realizzato dall’architetto Lorenzo Porciatti, con alcune modifiche effettuate a lavori in corso da Guglielmo Calderini. L’edificio, in stile neogotico che richiama gli elementi stilistici del medioevo senese, è stato inaugurato il 31 maggio 1903 e da allora ospita la sede della Provincia di Grosseto.
•Mura di Grosseto: il perimetro murario della città di Grosseto è uno dei rari esempi in Italia di cinte murarie pervenute pressoché integre fino ai giorni nostri. La primitiva cinta a difesa della città fu realizzata nel XII secolo, ma furono demolite ben presto dai senesi quando presero possesso della città nel XIV secolo. Le mura senesi comprendevano quattro porte lungo il perimetro: Porta di San Michele, Porta di Santa Lucia, Porta di San Pietro e Porta Cittadina. Della cinta medievale sopravvivono solamente la Porta Vecchia e il cassero, con la porta di Santa Lucia in seguito inglobata all’interno della Fortezza. A partire dalla metà del XVI secolo, i Medici commissionarono a Baldassarre Lanci la progettazione delle nuove mura, con la caratteristica forma esagonale che presentano ancora nel ventunesimo secolo . Con l’avvento dei Lorena, nel XIX secolo fu decisa la trasformazione della cinta muraria in passeggiata e i camminamenti furono mutati in parco alberato. I sei bastioni delle mura sono, in senso orario partendo da nord: il bastione Rimembranza (già baluardo di San Francesco); il bastione Fortezza (comprendente i baluardi di Santa Lucia e della Vittoria); il bastione Maiano (già baluardo delle Palle); il bastione Cavallerizza (già baluardo dell’Oriolo); il bastione Molino a Vento (già baluardo di San Michele); il bastione Garibaldi (già baluardo delle Monache). A nord si apriva Porta Nuova, demolita nel XIX secolo e sostituita da una cancellata in ferro, la cosiddetta “Barriera”, poi smantellata negli anni venti del XX secolo e consiste nell’unico tratto delle mura non più presente; ad est si apriva la porta di Santa Lucia, scomparsa, mentre sono presenti due accessi, l’arco del Vallo degli Arcieri e il ponte Amiata, viadotto sospeso di recente realizzazione; a sud si apre la Porta Vecchia, già Porta Reale; ad ovest si aprono la Porta Corsica, realizzata negli anni trenta del XX secolo in sostituzione della scomparsa porta di San Michele, ed il piccolo arco del passo Jago Fuligni.
•Museo archeologico e d’arte della Maremma è ospitato nell’ex palazzo del Tribunale in piazza Baccarini, e conserva una ricca collezione archeologica che documenta un lungo periodo storico che va dal paleolitico al basso medioevo, con particolare attenzione all’epoca etrusca e romana. Il museo si propone come centro di raccolta e di documentazione della storia archeologica della Maremma, svolgendo un ruolo primario nello studio dell’antica città di Roselle.
Fondato nel 1860 dal canonico Giovanni Chelli come sezione della biblioteca Chelliana, è divenuto di proprietà comunale nel marzo 1865, mentre solamente nel 1955 si è costituito come museo autonomo. Ha ricevuto la denominazione “Museo archeologico e d’arte della Maremma” nel 1975, quando venne inaugurato il nuovo allestimento nel palazzo di piazza Baccarini; da allora una sezione del museo è costituita dal Museo d’arte sacra della diocesi di Grosseto, fondato nel 1933.
•Il Museo di storia naturale della Maremma
Nel 1971 venne così inaugurato il Museo civico di storia naturale di Grosseto. All’interno sono conservati i reperti rinvenuti e le collezioni della Società naturalisica.
Dopo un periodo non facile per il museo, durante il quale per molto tempo rimase chiuso al pubblico, riaprì nel 2009, con la nuova denominazione di Museo di storia naturale della Maremma.
L’edificio del museo è composto da due parti: una tra strada Corsini e via dell’Unione, risalente al XIX secolo, e una tra strada Corsini e piazza della Palma, che invece è del XX secolo.
Il museo di storia naturale è allestito sui tre piani ed è composto da dodici sale espositive, che si dividono in due grandi sezioni: quella dedicata alle “scienze della terra” e quella dedicata alle “scienze della vita“.
La prima è incentrata sull’evoluzione geologica e paleontologica di Grosseto e la Maremma, con numerosi campioni di minerali, rocce e fossili. Si divide in due sale principali: la sala minerali e rocce e la sala paleontologia.
La seconda sala, dedicata alla paleontologia, espone campioni fossili del territorio maremmano, ordinati secondo una sequenza cronologica, dal Giurassico fino al Pleistocene. L‘oreopithecus bambolii, simbolo del museo, è stato ricostruito in modello tridimensionale a dimensioni naturali sulla base dello scheletro che è stato rinvenuto a Baccinello nel 1958: all’animale è stato dedicato un intero diorama con ricostruzione della flora e della fauna coeva. Tra le varie esposizioni, selci e manufatti che documentano le culture preistoriche in Maremma.
Il visitatore giunge alla sezione successiva attraversando un corridoio la cui scura parete è animata da fluorescenti disegni che rappresentano l’albero della diversità dei viventi, ordinate in termini di complessità, dai procarioti fino ai mammiferi. Non si tratta tuttavia di un albero evolutivo. La sezione “Scienze della vita” espone al visitatore campioni e modelli ambientati nel loro habitat elettivi, a partire dalla grande sala dell’acqua, successivamente quella degli ambienti costieri e collinari e la sala degli ambienti alto-collinari e montani, oltre a spazi per l’attività didattica e una ricostruzione a scala reale di una grotta.
•Il parco naturalistico delle Biancane è un’area naturale nei pressi del centro di Monterotondo Marittimo (GR) in cui sono ubicate le caratteristiche “biancane”, che rappresentano uno dei tanti siti in cui la geotermia caratterizza fortemente il paesaggio al confine fra le province di Pisa e Grosseto. Si ha infatti la presenza di diverse tipologie di manifestazioni geotermiche come soffioni, fuoriuscite di vapore dal terreno, putizze e fumarole e pozzi geotermici.
Il nome deriva dal colore bianco delle rocce che caratterizza tutto il paesaggio; infatti, le emissioni di idrogeno solforato causano una reazione chimica con il calcare trasformandolo in gesso.
Le Biancane con i suoi Lagoni rappresentano una delle aree di competenza del Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane.
•Parco naturale della Maremma, area protetta regionale istituita nel 1975, è uno dei parchi più importanti della Toscana e prende parte del territorio comunale di Grosseto a sud delle frazioni di Rispescia ed Alberese. Nel 1992 è stato insignito del Diploma europeo delle aree protette. Include alcuni siti di interesse comunitario tra i quali il padule della Trappola, Bocca d’Ombrone e la pineta Granducale.
Marina di Grosseto
Frazione balneare del comune di Grosseto, è nata nel 1793 con il completamento della torre voluta da Ferdinando III di Toscana. Nota precedentemente con il nome di San Rocco, villaggio di pescatori con i suoi capanni di falasco e con qualche casetta in muratura e le caratteristiche baracche, si è trasformata nell‘attuale località dove ville, moderni palazzi, ristoranti, banche, hanno creato una dimensione oramai cittadina. È conosciuta per il suo retroterra collinare ricco di macchia mediterranea e per le ampie spiagge affacciate sul mar Tirreno, con una vasta pineta, nota come Pineta del Tombolo, che si estende da Punta Ala ai Monti dell’Uccellina.
Il centro del paese si sviluppa presso la foce del canale emissario di San Rocco, al confine con il Parco naturale della Maremma, poco distante da Bocca d’Ombrone, foce del fiume Ombrone.
•Forte delle Marze, situato nel tratto costiero che da Marina di Grosseto arriva a Castiglione della Pescaia, si tratta di una struttura fortificata realizzata nel XVIII secolo sul luogo di una precedente torre di avvistamento, e svolse funzioni di avvistamento, difesa e raccolta del sale. Trasformato successivamente in una lussuosa villa, è ancora oggi di proprietà privata.
•Festa di San Rocco: festa patronale che costituisce anche il principale evento turistico e d’attrazione della stagione balneare. Ogni 16 agosto, prima della mezzanotte, i festeggiamenti raggiungono il culmine con il suggestivo con una sfilata di carri allegorici per la passeggiata in centro, e con fuochi d’artificio lanciati dalla riva del mare che illuminano la spiaggia affollata di spettatori.
Inoltre, Marina di Grosseto è collegata alla città con la pista ciclabile Grosseto-Marina di Grosseto, a Principina a Mare con la pista ciclabile Marina di Grosseto-Principina a Mare, e a Castiglione della Pescaia con la pista ciclabile Marina di Grosseto-Castiglione della Pescaia.