Il parco tecnologico e archeologico delle Colline Metallifere grossetane comprende il territorio dei sette comuni a nord della Provincia di Grosseto – Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo Marittimo, Roccastrada e Scarlino – ed è costituito da un consorzio di cui fanno parte Ministero dell’ambiente (che nomina il presidente), Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Toscana, Provincia di Grosseto, Comunità Montana Colline Metallifere e le sette amministrazioni comunali (che nominano in loro rappresentanza il vice presidente).
Le finalità istituzionali del parco riguardano il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e tecnico-scientifico delle Colline Metallifere, segnate in particolar modo dall’esperienza mineraria, promuovendo un circuito turistico-culturale. Per questo, in ogni comune, è stata istituita una “porta del parco” dove, oltre al centro d’accoglienza e informativo e al centro di documentazione, vengono organizzati itinerari e visite guidate, seminari, corsi di formazione professionale e stage post-laurea universitari.
Il parco nasce dalla volontà di non disperdere la storia della attività minerarie e della metallurgia che si sono succedute nel comprensorio delle Colline Metallifere grossetane per circa tre millenni e che hanno influito alla determinazione del loro paesaggio culturale. La salvaguardia dei siti industriali e minerari dismessi, integrata alle notevoli risorse naturalistiche ed a fulgidi esempi della architettura ed arte medioevale, esistenti copiosamente nella zona, fanno delle Colline Metallifere un itinerario per un turismo diverso. Il tema conduttore è la riscoperta delle tracce delle miniere ed il lavoro nel sottosuolo. Inevitabilmente, nel viaggio, attraverso queste terre, si sovrappongono una natura straordinaria e testimonianze di cultura di grande interesse.
Il parco tecnologico e archeologico delle Colline Metallifere grossetane, uno dei primi a carattere tematico istituito in Italia dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, è destinato a occupare un posto di rilievo nella rete dei parchi europei: il valore delle sue testimonianze archeologiche, la significatività del suo patrimonio archeo-industriale e la qualità delle sue risorse ambientali e paesaggistiche ne fanno un parco politematico che trova difficilmente altre esperienze riscontrabili.
Come conseguenza di questa tenace azione difensiva è stato istituito il parco tecnologico e archeologico delle Colline Metallifere che si colloca fra i parchi di archeologia industriale: esso è finalizzato a offrire ai visitatori l’opportunità di accostarsi a un patrimonio molteplice, dove la storia, l’arte, l’ambiente, la tecnica e le diverse culture del lavoro che si sono succedute diventano gli elementi di una struttura profonda del territorio che il parco intende restituire in tutta la sua ricchezza e complessità.
L’originalità del parco si segnala è innanzitutto dovuta al suo carattere multitematico: il suo pregio e la sua attrattiva dipendono da un’offerta molteplice di temi di interesse, legati all’archeologia etrusca e medievale, all’archeologia industriale, al patrimonio naturalistico e ambientale, al patrimonio storico-architettonico (centri storici, castelli, ecc.) e al paesaggio. Per la sua struttura multipolare il parco non costituisce un areale continuo che si sovrappone a tutto il territorio delle Colline Metallifere, esso ha invece, natura di Network Park la cui unitarietà non è data dalla continuità territoriale quanto dalle sue caratteristiche di rete che interconnette un sistema disgiunto di “zone a parco” dove si concentrano le maggiori occasioni di offerta culturale e di intrattenimento. Il parco infatti per la sua profondità storica abbraccia un insieme di testimonianze dell’attività metallurgica e mineraria che si distribuiscono su un lunghissimo arco storico, dall’epoca etrusca fino all’età contemporanea.
La molteplicità dei siti di cui si compone il parco richiede quindi un sistema di percorsi che consenta ai visitatori di scegliere fra diverse opzioni di visita, ad ognuna delle quali corrispondono itinerari specifici. A tal fine sono stati individuati cinque itinerari (itinerario dell’allume, del ferro, della lignite, della pirite e del rame); ognuno di essi collega i luoghi di lavorazione deputati a un minerale specifico; seguendo l’itinerario il visitatore avrà modo di ripercorrere, in un arco di tempo che va dall’epoca etrusca fino all’età contemporanea, l’evoluzione tecnologica dell’attività mineraria e metallurgica inerente al minerale che fa da filo conduttore della visita.