Porto Santo Stefano

Porto Santo Stefano

Porto Santo Stefano è posto nella Maremma Grossetana e parte della Costa d’Argento all’estremità meridionale della Toscana, ha una grande tradizione marinaresca. È un attivo centro commerciale, peschereccio e balneare. La cittadina, nota per la sua vocazione turistica, è centro di rilevanza internazionale per la vela e la nautica da diporto. Con Porto Ercole costituisce uno dei due abitati maggiori che formano il comune.

Luoghi d’Interesse

 

Bagni di Domiziano, resti della villa Romana.
Nei pressi di Santa Liberata, in località Villa Domizia, si trovano i resti di una villa Romana risalente al I sec. a.C. edificata dai Domizi Enobarbi, famiglia dell’imperatore Nerone. La villa era dotata di una peschiera per l’allevamento del pesce, le cosiddette cetariae, con un complesso sistema di cisterne, gallerie, serbatoi, piscine termali e strutture portuali. Un portolano del III sec. d.C. ricorda che il luogo era segnalato col nome di Domitiana positio, in un elenco di approdi e porti risalente all’età imperiale. Nel 1572 sopra i ruderi romani fu costruita la torre di Santa Liberata che nella parte superiore fu distrutta dai tedeschi nel 1944 durante la seconda guerra mondiale. Per la presenza dei Domizi Enobarbi, Monte Argentario è stato, nel corso dei secoli, sede di numerosi ritrovamenti di materiale storico: laterizi, ceramiche di impasto, cinte murarie e strade romane.

Fortezza Spagnola

•Fortezza Spagnola costruita tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo con l’entrata di Porto Santo Stefano nello Stato dei Presidi, allo scopo di difendere la costa e il paese e respingere attacchi e incursioni nemiche provenienti dal mare. I lavori, che procedevano lentamente, furono terminati nel 1636 con alcune migliorie apportate dall’ingegnere militare Pedro Álvarez. Nei primi del XIX secolo, durante il periodo napoleonico, la fortificazione fu potenziata dai francesi per resistere agli assalti delle navi britanniche. Ristrutturata dai Lorena dopo l’annessione al Granducato di Toscana, la fortezza continuò a svolgere le funzioni militari anche dopo l’unità d’Italia, fungendo da presidio strategico durante la prima guerra mondiale. Nel secondo dopoguerra fu parzialmente modificata con l’aggiunta di due corpi di fabbrica per ospitare temporaneamente gli uffici del Comune.

 

Grotta di Punta degli Stretti (del Granduca), è posta lungo la strada provinciale 161 che da Orbetello conduce a Porto Santo Stefano, scoperta nel 1842 è caratterizzata dalla presenza di laghi interni con numerose sale e gallerie, mete di frequenti escursioni. In essa sono stati ritrovati resti di ossa e utensili di età neolitica.

 

•Il convento della Presentazione al Tempio sorge in località monte Telegrafo, nel comune di Monte Argentario, in provincia di Grosseto. Il complesso costituisce la casa madre della Congregazione dei padri passionisti ed è costituito da una parte conventuale e dalla chiesa. I lavori di costruzione iniziarono nel 1733 e furono completati nel 1737. La facciata, costruita nel 1856, ha un prospetto d’impronta neoclassica. L’interno conserva alcune opere di rilievo: la Madonna col Bambino che consegna a san Paolo della Croce il progetto del convento, di Pietro Aldi (1880), che può essere assunta a manifesto della congregazione; la “Presentazione di Maria al tempio”, di Sebastiano Conca; la “Madonna col Bambino che regge il Sacro Cuore e san Giuseppe sullo sfondo“, di Pompeo Batoni.

Molto venerata è l’immagine denominata “Madonna di Monte Argentario” di scuola romana del ‘700. Sull’altare del transetto destro è la tela con un’immagine della Maddalena del XVIII secolo e, sull’altare di sinistra un San Michele, copia dell’omonimo soggetto di Guido Reni della Chiesa dei Cappuccini di Roma.

Nella cripta sono collocati, sia la statua del fondatore dell’ordine (in travertino), sia un bassorilievo, pure in travertino, rappresentante l‘approdo all’Argentario di San Paolo della Croce. Infine, nell’interno della chiesa si può ammirare un’urna bronzea con i resti del giovane passionista il venerabile Galileo Nicolini opera dello scultore Tito Amodei.

 

Torre di Capo d’Uomo (Monte Argentario) è una torre costiera situata nel comune di Monte Argentario sulla vetta dell’omonimo poggio, che si eleva nella parte occidentale del promontorio dell’Argentario, in posizione dominante verso il mare, pressoché a metà strada tra Porto Santo Stefano e Porto Ercole.

La torre fu costruita in epoca medievale molto probabilmente dagli Aldobrandeschi. Nella seconda metà del Cinquecento la torre divenne un riferimento fondamentale per il sistema difensivo dello Stato dei Presidii, potendo inviare segnalazioni luminose tra la Torre di Cala Piccola e la Torre della Maddalena, tra loro impossibilitate a comunicare visivamente.

La torre continuò a svolgere per secoli le originarie funzioni di avvistamento a cui era adibita, venendo definitivamente dismessa soltanto in epoca ottocentesca.
Oggi si presenta sotto forma di ruderi ben visibili, in posizione dominante, anche in lontananza dalla strada panoramica che si snoda lungo la costa occidentale del promontorio dell’Argentario.

 

La Torre dell’Argentiera è una torre costiera situata nel comune di Monte Argentario. Fu costruita in epoca medievale quando l’intero territorio era controllato dagli Aldobrandeschi. In quell’epoca l’edificio turriforme si trovava al centro di un’area racchiusa

La Torre dell’Argentiera

dalle cortine murarie di un fortilizio esterno.

La precoce dismissione della struttura difensiva determinò il lento ma inesorabile degrado a cui andò incontro l’intero complesso, determinando l’inevitabile perdita del fortilizio esterno nel corso del tempo; attualmente, la struttura architettonica militare è di proprietà comunale.