Riserva naturale Diaccia Botrona e Museo multimediale della Casa Rossa Ximenes

Riserva naturale Diaccia Botrona e Museo multimediale della Casa Rossa Ximenes

La Riserva naturale Diaccia Botrona, si estende nell‘area originariamente occupata dal Lago Prile nella parte orientale del territorio comunale. Fra le zone umide toscane, il SIR Diaccia Botrona è quello che ospita il maggior numero di uccelli acquatici svernanti, inoltre ha popolamenti floristici caratteristici con numerose specie igrofile rare. L’area viene tutelata in quanto area di grandissima importanza per la sosta, lo svernamento e la nidificazione dell’avifauna acquatica, in particolare fra i siti ICBP negli ultimi anni è risultata la zona umida più importante della Toscana per lo svernamento degli anatidi e di grande importanza anche per la nidificazione degli ardeidi e Circus aeroginosus.

La Riserva naturale include la vasta zona palustre compresa tra il fiume Bruna ed il tratto di pineta lungo la strada Castiglione-Marina di Grosseto, oltre alla pineta stessa.
Il Phragmites australis, che originariamente copriva l’intera estensione della palude, ha notevolmente ridotto le sue dimensioni, sostituito in gran parte da vegetazione alofila (più adatta all’avvenuto aumento di salinità dell’acqua), con giunchi, salicornie e limonio. Nella Palude si riscontrano più di 200 specie e sottospecie appartenenti a 134 famiglie con piante rare come la Crypsis aculeata e Juncus subulatus.

In diminuzione anche le statici, i prati umidi e i boschi igrofili.

Importanti sono anche i residui della vegetazione arborea igrofila, con frassini ossifilli, olmi, salici e tamerici e pioppo bianco.

La pineta risulta localizzata sul tombolo sabbioso ed è costituita da maestose piante di pino domestico, con un fitto sottobosco di macchia mediterranea, nel quale fioriscono cisti e rosmarino. Nel sottobosco si trovano anche altre specie sclerofille come il mirto, la fillirea angustifolia, il lentisco, l’erica arborea e multiflora, il ginepro licio e macrocarpa, il leccio e la roverella.

Tra palude e pineta si estendono prati periodicamente allagati.

Fra la pineta ed il mare riscontriamo una vegetazione a scelofille sempreverdi con filliree, ginepri, erica, rosmarino, mirto, cisti e smilace con sporadici pini marittimi.

Fra il mare e la vegetazione della duna fissa ritroviamo invece una vegetazione erbacea di tipo psammo-alofilo (resistente alla salsedine e capace di vegetare su sabbia pura) rappresentata da Anthemis marittimus, Medicago marina, Ammophila arenaria ed altre specie tipiche in via di scomparsa sia in Toscana che in Italia.

Da segnalare la presenza di cordoni litoranei di vegetazione dunale (Ammofileto o Crucinelleto).

Nel SIR si segnala la brasca nodosa (Potamogeton nodosus): in Toscana la specie è presente come relitto in alcune aree umide, quali il Lago di Chiusi, la Diaccia Botrona, il Padule di Bientina e il Lago di Montepulciano.

Fauna

Anche se il già citato aumento di salinità ha ridotto la nidificazione delle specie legate al canneto (tarabuso, airone rosso e falco di palude), la Riserva mantiene una grande importanza faunistica per la presenza di numerose specie di uccelli.

Tra questi, vi svernano in gran numero fenicotteri, oche selvatiche, anatre (soprattutto germani reali, alzavole e fischioni), ma anche aironi bianchi maggiori, gru, falchi pescatori e albanelle reali, mentre i prati periodicamente allagati sono frequentati da beccaccini, pettegole e altri limicoli.

Nelle zone aperte nidificano cavaliere d’Italia e occhione, mentre la pineta, oltre alla grande garzaia con aironi cenerini e garzette, ospita specie di notevole interesse quali ghiandaia marina e cuculo dal ciuffo.

Nei canali si rinvengono poi specie ittiche di assoluto pregio come l’anguilla, la spigola, la sogliola e varie specie di muggini.

Fra i mammiferi si rinvengono roditori e mustelidi (ratti, arvicole, istrice, nutria, lepre, riccio, donnola, martora) e diversi rettili come la testuggine, biacco, cervone, biscia dal collare, ramarro, orbettino. Motivo di protezione speciale della zona (ZPS) è la presenza di molte specie di anfibi come la raganella, la rana verde minore, il rospo smeraldino e il Triturus carnifex.

Tra le specie animali del SIR ci sono:

Rettili: (AII) Emys orbicularis (testuggine d’acqua, Rettili) – Presenza da riconfermare in tempi recenti. (AII) Testudo hermanni (testuggine di Herman, Rettili). (AII) Elaphe quatuorlineata (cervone, Rettili).
Uccelli: (AI) Botaurus stellaris (tarabuso, Uccelli) – In passato la principale area di nidificazione della specie in Italia, in continua regressione nel corso degli anni novanta e scomparsa dal 2001. (AI) Tadorna tadorna (volpoca, Uccelli) – Svernante. (AI) Aythya nyroca (moretta tabaccata, Uccelli) – Migratrice, svernante irregolare. (AI) Circus aeruginosus (falco di palude, Uccelli) – Stanziale nidificante (estremamente ridotto, per le recenti trasformazioni ambientali) (AI) Falco biarmicus (lanario, Uccelli) – Svernante regolare. Clamator glandarius (cuculo dal ciuffo, Uccelli) – Nidificante. (AI) Coracias garrulus (ghiandaia marina, Uccelli) – Nidificante. Sylvia conspicillata (sterpazzola di Sardegna, Uccelli) – Nidificante, presumibilmente irregolare.

Nel cuore della riserva naturale, in località Isola Clodia, si trovano i resti dell’Abbazia di San Pancrazio al Fango di origini medievali.

 

Museo multimediale della Casa Rossa Ximenes

Il museo multimediale della Casa Rossa Ximenes è un museo che costituisce il centro visite della riserva naturale Diaccia Botrona, nel comune di Castiglione della Pescaia (GR).
La fabbrica delle cataratte, poi conosciuta comunemente come Casa Rossa, è un caratteristico edificio progettato e costruito dall’ingegnere e matematico Leonardo Ximenes nel 1765, durante i lavori di bonifica della Maremma grossetana, su incarico del granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena. Il complesso aveva il compito di controllare il flusso delle acque tra la vasta area palustre del lago di Castiglione – l’antico lago Prile – e il mar Tirreno, poiché si pensava che la malaria fosse dovuta ai miasmi esalati dal malsano mescolamento dell’acqua della palude con quella del mare.

Conservatasi in buono stato anche dopo la perdita delle sue funzioni originarie, la Casa Rossa Ximenes è stata restaurata grazie all’interesse della Provincia di Grosseto e adibita a centro d’accoglienza della riserva naturale Diaccia Botrona. Nel 2009 viene qui allestito il museo multimediale dalla ditta Mizar del fisico Paco Lanciano. Dal 2010 le visite e le attività didattiche sono gestite per conto della Provincia di Grosseto dalla società Maremmagica. Il 24 maggio 2013, in occasione della giornata europea dei parchi e delle aree protette, è stato allestito un grande pannello elettronico studiato per raccontare la biodiversità ai non vedenti e agli ipovedenti.

Il museo è inserito nella rete museale provinciale Musei di Maremma.

Sale espositive
Sono ancora presenti e conservati gli ambienti interni e quelli esterni della Casa Rossa, strutture tecnologiche – chiuse, paratie e ingranaggi vari – che seppure non più utilizzate sono ancora funzionanti. Sotto il corpo principale del fabbricato vi è il sistema di cateratte ideato da Leonardo Ximenes per permettere di controllare il flusso delle acque. Sui due piani dell’edificio il museo multimediale permette al visitatore di conoscere la flora e la fauna della riserva naturale grazie a pannelli esplicativi, oltre che informarlo sulla storia e la formazione del padule, e sulle varie attività che qui venivano praticate: pesca, caccia e raccolta di piante spontanee.
Interessanti alcuni oggetti tradizionali qui esposti, come ad esempio le reti dei pescatori: vi sono le nasse, caratterizzate da un’apertura a imbuto che permetteva la cattura dei pesci senza consentire loro di uscire; vi è il bertovello, rete destinata alla pesca delle anguille; vi è il tramaglio, un tipo di rete da posta fissa. Tra gli oggetti per la caccia si segnalano la botte, trappola da postazione fissa, e le anatre di legno che venivano utilizzate come richiami.

Nel museo sono stati ricreati anche un capanno virtuale, luogo di osservazione dove è possibile riconoscere gli uccelli che popolano il padule, e vari modelli plastici che riproducono le varie specie di animali e illustrano l’assetto idrogeologico della riserva naturale Diaccia Botrona. Infine, si segnala la presenza di un pannello elettronico per i non vedenti e ipovedenti, che riproduce in rilievo piante e animali della Diaccia Botrona consentendone una prima conoscenza: inoltre, facendo pressione con la penna elettronica accanto alle singole componenti del pannello, parte una registrazione con tutte le informazioni sull’animale o la pianta esaminata; per gli animali viene riprodotto anche il caratteristico canto o richiamo che emettono.

Dal museo è possibile prenotare visite guidate alla riserva naturale Diaccia Botrona, con escursioni a piedi, in bicicletta e in barca, ed effettuare attività di birdwatching. Spesso la struttura è utilizzata per ospitare eventi ed iniziative culturali, tra cui workshop di fotografia naturalistica, esposizioni artistiche e artigianali, rassegne musicali e teatrali.