Il territorio comunale di Sorano si estende nella parte orientale dell‘area del Tufo. Confina a nord con il comune di Castell’Azzara, a est con i comuni laziali di Acquapendente, Proceno, Onano e Latera, a sud con il comune di Pitigliano, a ovest con i comuni di Manciano e Semproniano.
Il capoluogo comunale è situato 379 m s.l.m. su una rupe di tufo che, da est, domina un tratto del corso del fiume Lente; si trova al centro di un territorio che si sviluppa prevalentemente a quote collinari, seppur intervallato da conche e rilievi. L’altitudine più bassa si registra nel Pianetto di Sovana, presso l’omonima località, con quote attorno ai 270 metri, mentre le quote più elevate, di tipo montano, si registrano sulla vetta che sovrasta la frazione di Montevitozzo (926 metri s.l.m.) e sul Monte Elmo (829 metri s.l.m.), due rilievi che interrompono in modo netto il paesaggio collinare.
I fiumi principali sono il Fiora, che delimita a ovest il territorio comunale scorrendo da nord verso sud, e il fiume Lente, suo affluente di sinistra, che ha le sorgenti nel territorio comunale di Sorano. I corsi d’acqua minori, tra cui lo Stridolone, presentano carattere maggiormente torrentizio.
Una serie di sorgenti termali, note come Terme di Sorano, sgorgano lungo un torrente che scorre a circa 3–4 km a sud del centro.
Il paese di Sorano è arroccato su una scoscesa rupe tufacea che presenta vari dislivelli. Il borgo è caratterizzato inoltre da un dedalo di vicoli, cortili, archetti, portali bugnati, scale esterne, logge e cantine scavate nel tufo dove in passato venivano eseguite le varie fasi della vendemmia. Intorno al centro storico, Sorano possiede una piccola area urbana, sviluppatasi ordinatamente a partire dagli anni sessanta del XX secolo grazie a interventi urbanistici regolatori. Dal punto di vista urbanistico-architettonico si segnala la zona 167, realizzata in tufo e chiamata comunemente con il nome di Case Nuove, tentativo di fondere architettura contemporanea e moderne esigenze con l’ambiente tufaceo e un contesto antico ormai consolidato: il quartiere è stato edificato tra il 1969 e il 1976, tra gli edifici di maggior rilievo il condominio-torre di viale Brigate Partigiane, in quanto la più rappresentativa tra le moderne architetture che formano lo skyline di Sorano.
•Fortezza Orsini costruita sul luogo dell’antica rocca aldobrandesca – è stata completata nel 1552, come testimoniato da una lapide posta sul portale d’accesso. Imponente fortificazione capace di resistere agli assedi più lunghi ed estenuanti, è composta da un mastio centrale con la piazza d’armi, collegato tramite spalti a due bastioni, dedicati a San Marco (levante) e San Pietro (ponente) in onore delle due città alle quali gli Orsini furono maggiormente legati: Venezia e Roma. Nel XIX secolo furono apportate alcune modifiche alla struttura e fu abbattuta una parte della cinta muraria per permettere la costruzione dell’imponente Palazzo Ricci Busatti, poi proprietà Ilari e oggi liceo linguistico. Importanti lavori di restauro sono stati eseguiti a partire dal 1967. Dal 1996 ospita nelle sue stanze il museo del Medioevo e del Rinascimento.
•Parco archeologico Città del Tufo, area archeologica che si estende in una vastissima zona compresa tra Sorano e Sovana. Comprende varie necropoli etrusche sparse nel territorio e collegate tra loro da una suggestiva rete viaria coeva che si sviluppa in trincea tra ripide pareti rocciose di tufo: queste strade vengono denominate Vie Cave o Cavoni.
•Vitozza: antica città che si presenta sotto forma di insediamento rupestre, situata nel territorio comunale di Sorano, un paio di chilometri a nord-ovest dell’abitato di San Quirico. L’insediamento sorse in epoca medievale come castello e, dopo il suo abbandono definitivo del tardo XVIII secolo, vi si conservano i resti delle due rocche, di una pieve e il caratteristico insediamento rupestre, oltre a un gruppo di numerosi “colombari”.
•Castello di Montorio, situato nella frazione di Montorio, si trova in posizione angolare lungo la cinta muraria. Conserva alcune parti dell’originaria struttura di epoca medievale.
Castell’Ottieri:
Sorto nel Medioevo come subfeudo di un valvassore di origini germaniche, il luogo divenne in seguito possesso dei signori di Montorio e, nella seconda metà del XIII secolo, passò sotto il controllo di Orvieto. Successivamente, venne conquistato dalla famiglia locale degli Ottieri che lo fecero diventare il centro principale e l’indiscussa capitale della loro piccola contea.
Gli Ottieri controllarono il centro, a parte una temporanea sottomissione a Siena in epoca quattrocentesca, fino al 1616, anno in cui il feudo fu venduto ai Medici che lo inglobarono nel Granducato di Toscana.
Nella seconda metà del XVIII secolo la legge di riforma dei Lorena incluse Castell’Ottieri nel territorio comunale di Sorano.
Monumenti e luoghi d’interesse
•Chiesa di San Bartolomeo, chiesa parrocchiale della frazione, è stata costruita alla fine del XVI secolo da Sinolfo Ottieri, tesoriere di Sisto IV. All’interno sono custodite interessanti opere artistiche: si ricordano una Madonna in gloria tra i santi Bartolomeo e Nicola di Bari, datato 1590, ed un ciclo di affreschi riconducibili alla scuola dei Nasini.
•Chiesa di Santa Maria, edificata nel corso del XVII secolo, era originariamente un oratorio, successivamente ristrutturata nel tardo XIX secolo. All’interno sono presenti alcune decorazioni a fresco ed una tavola.
•Rocca degli Ottieri, edificata in epoca rinascimentale dalla famiglia Ottieri attorno alla preesistente rocca aldobrandesca. La rocca si sviluppa su tre lati ed è caratterizzata da un torrione a sezione circolare; ai lati si dipartono le mura dove si apre la porta per l’accesso al borgo. L’intero complesso presenta strutture murarie in tufo mentre gli stemmi sono in travertino.
•Rocca di Montevitozzo, o La Roccaccia, è situata nella parte nord-occidentale del territorio comunale di Sorano. Sorto nel Medioevo come antico castello della famiglia Aldobrandeschi, Montevitozzo divenne in seguito oggetto di contesa tra gli Ottieri di Montorio, legati agli Aldobrandeschi, e gli Orvietani che miravano ad allargare i propri domini nella parte sud-orientale dell’attuale provincia di Grosseto.
Agli inizi del Seicento, Montevitozzo passò nelle mani dei Medici che lo inglobarono nel Granducato di Toscana.
La fortificazione si presenta, attualmente, sotto forma di imponenti ruderi che, dall’omonima vetta, dominano gran parte del territorio di Sorano e di Castell’Azzara.
Sono ben visibili i resti parziali di una doppia cinta muraria, dove le mura esterne si articolano attorno al crinale, mentre quelle interne racchiudono l’area quadrangolare dove sorge la rocca propriamente detta; dell’antica rocca si conserva soltanto il possente basamento in pietra a sezione quadrata di una struttura che doveva essere la torre di avvistamento.
•Il castello di Montorio è una struttura fortificata, sorse in epoca medievale come rocca aldobrandesca, ed era uno dei tanti possedimenti che la nobile famiglia aveva nella zona. Tuttavia, già nel corso del Duecento, gli Aldobrandeschi cedettero il complesso in usufrutto agli Ottieri, signori locali tra i quali è ricordato il conte Bartolomeo. Passato nel territorio granducale, il castello venne ceduto a privati e trasformato in fattoria fortificata.
La struttura si articola ad “L”, il cui vertice è costituito da una torre ribassata a sezione circolare che coincide con l’angolo sud-orientale delle mura che delimitano il borgo. Le pareti si presentano interamente rivestite in conci di tufo e, sul lato esterno, coincidono con un breve tratto della cortina muraria; si conservano alcuni elementi stilistici del periodo medievale nonostante i rifacimenti successivi.
All’interno del borgo, i due corpi di fabbrica del castello delimitano un cortile in cui è collocato il pozzo, che in passato funzionava come cisterna: quest’ultimo è decorato con alcuni specchi che originariamente erano collocati presso il castello di Sopano.