È conosciuta come importante centro etrusco, borgo medievale e rinascimentale, nonché sede episcopale.
Monumenti e luoghi d’interesse
•Rocca aldobrandesca, sorta su preesistenti strutture di epoca etrusca attorno all’anno mille come sede e simbolo del potere della famiglia Aldobrandeschi, rimase abbandonata verso la fine del XIII secolo, per poi essere restaurata nel corso del XV secolo dai senesi. Con l’annessione al granducato di Toscana nel XVI secolo, Cosimo I de’ Medici fece eseguire alcuni lavori di ristrutturazione che, tuttavia, non impedirono il successivo abbandono e il conseguente degrado della struttura. Oggi sono ben visibili i monumentali ruderi della fortezza.
•Palazzo Pretorio, con la loggia del Capitano, si trova in piazza del Pretorio, e pare risalire al XII secolo: è attestato nel 1208 come luogo in cui Aldobrandino VIII stipulò il proprio testamento. Il palazzo fu successivamente restaurato dai senesi dopo il 1413, mentre nel 1676 è ricordato come dotato di carceri. Oggi ospita un’esposizione del polo museale di Sovana.
•Palazzo dell’Archivio, nella centrale piazza del Pretorio, risale al XII secolo e fu abitazione del giusdicente dopo il 1411. Nel 1676 è già attestato come sede dell’archivio della comunità. Sulla facciata è posto un orologio.
•Chiesa di Santa Maria Maggiore, situata in piazza del Pretorio, pare risalire al XII secolo. Saccheggiata dai senesi nel 1410 e dai pitiglianesi nel 1434, fu consistentemente modificata nel XVI secolo, quando venne costruito l’adiacente Palazzo dell’Archivio. Fino al XVII era inoltre presente un campanile addossato alla chiesa, poi sostituito con quello a vela che vediamo ancora oggi. All’interno sono custodite opere di notevole interesse: due affreschi della Crocifissione tra i santi Antonio e Lorenzo e san Sebastiano e san Rocco (1527) e della Madonna col Bambino in trono tra le sante Barbara e Lucia e san Sebastiano e san Mamiliano (1508); un dipinto con i quattro evangelisti e l’Eterno benedicente (XVI secolo); una frammentaria Madonna col Bambino e i santi Raffaele e Tobiolo, Mamiliano, Antonio da Padova e Lucia (XVI secolo); una Crocifissione tra sant’Antonio abate e papa Gregorio VII (XV secolo); un interessantissimo ciborio con quattro colonne rastremate e baldacchino decorato del IX secolo.
•Palazzo Bourbon del Monte, situato in piazza del Pretorio, è stato costruito nel 1558 per volere di Cosimo I. Fu la residenza della famiglia Bourbon del Monte, feudataria del comunello di San Martino sul Fiora. Caduto in rovina nel corso del XIX secolo, negli anni sessanta del secolo successivo il palazzo fu acquistato dal professor Luciano Ventura, il quale cominciò un’opera di restauro conservativo iniziata nel 1968 e terminata quindici anni dopo.
•Chiesa di San Mamiliano, situata in piazza del Pretorio, è forse la chiesa più antica di Sovana (risalente nella fondazione almeno al sec. VII) secolo e ha ospitato dal 1460 al 1776 le spoglie di san Mamiliano. Da tempo ridotta a un rudere, nel 1986 vennero realizzati alcuni lavori di consolidamento delle murature perimetrali e a partire dal 2004 sono stati intrapresi una serie di operazioni di restauro, completate nel 2012 con l’inaugurazione del museo di San Mamiliano.
Durante gli scavi per il restauro della chiesa di San Mamiliano sono stati rinvenuti, sotto il pavimento, resti di un cimitero rinascimentale, strutture di un antico edificio termale di epoca romana, ed un’olla in terracotta contenente il cosiddetto tesoretto di Sovana: i solidi, 498 monete d’oro, databili al V secolo d.C., che costituiscono l’unica testimonianza archeologica riferibile all’età tardo-antica nel territorio sovanese.
•Concattedrale di San Pietro, risalente al secolo X, è stata fatta costruire da Gregorio VII su un preesistente edificio del VI secolo e la struttura è rimasta pressoché invariata – fatta eccezione per il rifacimento della facciata nel XIV secolo e alcuni lavori di ristrutturazione in epoche successive che tuttavia non hanno compromesso le caratteristiche originarie – fino ai giorni nostri. Nel 1999 sono stati effettuati alcuni lavori di restauro, che hanno permesso di rendere nuovamente accessibile la cripta che ospita le spoglie di san Mamiliano. All’interno sono da segnalare le decorazioni plastiche dei capitelli, con la raffigurazione di scene bibliche, oltre che opere pittoriche di grande interesse: una Madonna in gloria con san Benedetto e san Giovanni Gualberto (XVI secolo); una Crocifissione di san Pietro (1671) di Domenico Manenti; un dipinto devozionale raffigurante santa Maria Egiziaca (1481) di Tommaso di Tomè di Onofrio; un frammento di affresco di san Francesco (XV secolo) di Carlo di Giovanni; un fonte battesimale in travertino datato 1494; una tela del Sacro Cuore di Gesù di Maria Pascucci.
•La Mano di Orlando: Un enigmatico e singolare monumento tufaceo a forma di mano chiusa; si trova lungo la strada provinciale che collega Sovana a Sorano, poco prima del bivio per Pitigliano.
La leggenda vuole che il macigno sia stato creato dal paladino Orlando (nipote di Carlo Magno), il quale fermatosi a pregare nei pressi di questo masso, lo strinse con tantissima forza da lasciare impresso sulla roccia i segni della sua stretta.