Borgo di origini etrusche, una delle principali città dell’Etruria meridionale, decadde nel periodo imperiale romano fino a scomparire del tutto nell’alto medioevo, quando la località divenne nota con il nome di Colonna.
Nel XIX secolo l’archeologo Isidoro Falchi riportò alla luce le necropoli dell’antica città, e al borgo fu riassegnato il nome originario di Vetulonia tramite regio decreto del 22 luglio 1887.
Il borgo sorge a 300 metri sul livello del mare sulle propaggini orientali del massiccio di Poggio Ballone, prospicienti all’altura dove è situato il paese di Buriano, dominando a ovest la piana di Grosseto. Vetulonia dista circa 20 km da Grosseto e dal capoluogo comunale.
Il territorio di Vetulonia, dall’etrusco Vatluna, è abitato sin dal IX secolo a.C., nel periodo villanoviano, come testimonia il ritrovamento di alcune necropoli, ma fu a partire dal VII secolo a.C., al tempo del massimo splendore della civiltà etrusca, che l’area divenne sede di sviluppo di una città più organizzata. Importante centro commerciale, finì col tempo a trovarsi a competere con la vicina Roselle, fondata su un’altura oltre la piana, poco più a oriente: le più facili comunicazioni col mare per mezzo del fiume Ombrone e la maggiore accessibilità degli scali sul lago Prile, congiunto con un canale navigabile con il mar Tirreno, fecero sì che il commercio andasse a vantaggio della sua rivale. Fino al V secolo a.C. Vetulonia conobbe un periodo di grande floridezza economica, a cui seguirono una temporanea crisi ed una ripresa durante il III secolo a.C., epoca in cui la città coniò una propria moneta, il cui simbolo, in cui appare un’ancora o dei delfini o un tridente, ricordava l’origine marittima della città. Della città di Vetulonia danno notizia Dionigi di Alicarnasso, Silio Italico, Plinio e Tolomeo.
Oggi Vetulonia è un piccolo paese raggiunto da numerosi turisti, soprattutto nei mesi estivi, per la presenza di numerosi siti archeologici di massima importanza: il sito è stato scoperto alla fine del XIX secolo dall’archeologo Isidoro Falchi. È caratterizzato dai resti dell’abitato di età ellenistica, localizzato a Poggiarello Renzetti, lungo la strada comunale, a Costa Murata e a Costia dei Lippi, nei pressi del cimitero moderno e dalle suggestive necropoli distribuite sui colli che circondano l’abitato. Le più antiche tombe a pozzetto di età villanoviana, semplici buchi scavati nel terreno ove deporre i resti dei cremati entro vasi biconici o urne a capanna, non più riconoscibili all’interno della folta macchia mediterranea, sono state progressivamente sostituite dalle fosse per inumati, sovente raccolte entro circoli di pietre conficcate verticalmente al suolo, atti a delimitare i membri appartenenti ad uno stesso gruppo familiare. Fra le tombe a circolo, talora ancora individuabili sul terreno, ricordiamo il Circolo di Bes, il Circolo dei Monili, il Circolo del Tridente, i due Circoli delle Pellicce, il Circolo dei Leoncini d’Argento, la Tomba del Littore e la Tomba del Duce.
Particolarmente interessanti sono, nella seconda metà del VII secolo a.C., le due tombe monumentali, la Tomba della Pietrera e la Tomba del Diavolino, costruite a camera quadrangolare con falsa cupola, accessibili tramite un lungo corridoio (dromos) e ricoperte da un grande tumulo di terra. I reperti rinvenuti nelle necropoli vetuloniesi sono conservati principalmente nel museo archeologico nazionale di Firenze, nel museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia e nel museo archeologico e d’arte della Maremma di Grosseto.
Mura dell’Arce, dette anche “mura ciclopiche”, sono state realizzate probabilmente in età ellenistica, a riprova che qui era situato un centro urbano di una certa importanza. Della cinta muraria si sono conservati solo alcuni resti, mentre nel centro storico del borgo medievale se ne conserva un tratto, nella parte settentrionale, presso il quale venne eretta la fortificazione del castello di Colonna.
Luoghi d’interesse:
•Castello di Colonna, imponente fortezza medievale situata a Vetulonia – conosciuta con il nome di Colonna – risale all’VII secolo come proprietà dei vescovi di Lucca. Ceduto all’abbazia di Sestinga, fu poi nel XIII secolo proprietà dei Lambardi di Buriano e nel 1331 fu conquistato dai senesi, che vi costruirono un cassero. Modificato sostanzialmente nel XV secolo, è oggi addossato alle abitazioni del borgo.
•Castello di Casallia, situato a valle del borgo, in località Le Case, sorse intorno all’anno mille come convento dipendente dall’abbazia di Sestinga. Trasformato in castello nel XIII secolo, divenne residenza di vari signori locali. Sostanzialmente modificato nel XVI secolo, si presenta oggi inglobato in una costruzione rurale, ma è ancora riconoscibile la torre che costituiva l’ex campanile dell’antica struttura.
A Vetulonia è situato il museo civico archeologico Isidoro Falchi, interessante museo etrusco fondato nel 1969 e riallestito nel 2000 all’interno dell’imponente palazzo del centro servizi polivalente della frazione. Il museo è inserito nella rete provinciale Musei di Maremma.